Qui si trovano le patrizie Casa Ferrari e Casa Gestri, un tempo sede municipale, sulla cui
facciata principale è possibile ammirare un bell'affresco, raffigurante la Madonna
attorniata dall'arcangelo Michele e datato 146 che la tradizione popolare vuole dipinto in
occasione di un'epidemia di peste allora dilagante.
Di un certo rilievo è pure la chiesa parrocchiale, elencata fra i monumenti nazionali.
Come attesta l'iscrizione, sulla porta maggiore, la Chiesa di San Giacomo fu aperta al culto
nell'anno 1611. All'interno un affresco quattrocentesco rappresentante la Vergine Annunciata,
testimonia l'antichità di questa chiesa nella quale è inoltre possibile ammirare
tre quadri da altare di grande valore, di recente restaurati.
Altra testimonianza del passato si ritrova, alle ultime propaggini del paese, nella colonna di
sasso con rozzo capitello e croce di ferro, piccolo monumento funebre datato 1571 indicante il
luogo dove venne ucciso e quindi sepolto Obizzo da Montegarullo.
È possibile ammirare il Ponte della Luna sul fiume Scoltenna, lungo la strada che
congiunge il Capoluogo alla frazione Groppo.
Interessante è Castello che deve il suo nome all'austera rocca dei Montegarullo.
Della rocca resta oggi solo il torrione, molto alto, che reca sull'architrave del portale un
rilievo romanico in cui sono raffigurate teste umane. La torre divenne poi campanile della
chiesa ivi costruita verso la metà del XV secolo.
Sempre a Castello a 400 mt. dal centro, si rinviene il bell'Oratorio della Madonna del Caio
di cui à possibile ammirare, oltre alla forma architettonica, gli affreschi che ne
ricoprono quasi totalmente l'interno. Datati 1516, essi sono dovuti alla mano di un pittore
locale che, ben riflettendo il carattere ed il gusto della pittura modenese di quel tempo, si
ispirò soprattutto al Francia, maestro di una vasta eco in tutta l'Emilia.
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